"Pantelleria - Itinerari e siti archeologici subacquei"

- dalla Soprintendenza ai beni archeologici sottomarini della Regione Sicilia -

La realizzazione degli itinerari culturali subacquei contribuisce in maniera rilevante ad accrescere la riconoscibilità ed il valore sociale e culturale di un patrimonio – quello culturale sottomarino - a lungo negletto e, soprattutto, in balia di pochi speculatori.La divulgazione e la valorizzazione del patrimonio culturale sommerso sono stati fin dagli inizi una delle attività più sentite della Soprintendenza del Mare progettando ed attivando, tra le molteplici attività, i percorsi/itinerari o parchi archeologici subacquei visitabili, in linea con i principi della Convenzione UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale sommerso. Tale iniziativa si basa sulla convinzione che la tutela del mare non può prescindere dalla conoscenza e dalla sensibilizzazione non solo dei cosiddetti addetti ai lavori, ma anche del pubblico più vasto.

A Pantelleria gli itenerari culturali subacquei sono cinque e sono:
Cala Gadir - Cala Tramontana - Punta Limarsi - Punta Tracino - Punta tre Pietre


- da MARENATURASICILIA -

Cala Gadir - Pantelleria
Ancore e anfore - III sec. a.C. - II sec. d.C. - Roccia, sabbia, prateria di posidonia


Tra il III secolo a.C. ed il II secolo d.C. la fruizione di Cala Gadir, ottimo riparo naturale dai venti, come scalo di approdo è provata anche dall'esistenza di molteplici tracce di relitti, pertinenti a culture d'origine diversa, che qui giacciono. Di tali relitti sono visibili soprattutto parti del carico e limitate parti lignee degli scafi. Il percorso è situato in una porzione di fondale che dall'insenatura del porticciolo digrada a 30 metri di profondità in direzione nord-ovest. L'immersione può iniziare da terra o scendendo lungo la verticale della boa posta a metà percorso. Da terra procedendo per 20 metri in direzione nord si raggiunge un costone roccioso alla cui base, a circa 16 metri di profondità, si trova un frammento ligneo di imbarcazione seminascosto in una fenditura del costone stesso. Proseguendo in direzione nord - est, a 27 metri di profondità, si incontra un gruppo di 6 anfore puniche e romane. Proseguendo in direzione nord - est, su un pianoro a circa 29 metri di profondità, si trova un ceppo d'ancora romana in piombo (III – II sec. a.C.). Risalendo sul costone in direzione sud est ad una profondità di circa 24 metri si trovano vari reperti tra i quali alcuni colli di anfora e un grosso frammento di anfora greco italica. In direzione sud, risalendo a circa 16 metri, vari frammenti di ceramica concludono il percorso. Qui è attivo in sistema di telecontrollo.

Cala Tramontana - Pantelleria
Ancore, anfore, macine- III-II sec. a.C. e un Relitto peschereccio libico moderno - Sabbia, prateria di posidonia


Cala Tramontana e l'adiacente Cala Levante sono state utilizzate fin dall'antichità come ripari ed approdi. Dalle ricognizioni effettuate dal 2004 sono state evidenziate varie emergenze archeologiche per la probabile presenza di almeno tre relitti riferibili ad un arco temporale variabile. All'interno di Cala Tramontana è stata recentemente trovata, oltre un tesoretto di circa 4000 monete puniche, una notevole quantità di selce rossa, grezza e lavorata, che fa ipotizzare la presenza di un quarto relitto ben più antico risalente a età preistorica. La boa di inizio percorso si può raggiungere da terra dal molo di Cala Tramontana oppure dal mare, ormeggiando l'imbarcazione all'apposito gavitello. L'itinerario ha inizio a circa 8 metri di profondità su un fondale di posidonia oceanica che digrada dolcemente verso un pianoro sabbioso. A 18 metri di profondità si incontra il relitto di un moderno peschereccio oltre il quale sono visibili i primi reperti archeologici: frammenti di anfore puniche, ancore litiche, un ceppo di ancora in pietra, e frammenti di ceramica varia. Continuando si possono incontrare anfore puniche, anfore greco-italiche, una macina litica, un'anfora di età imperiale ed un'ancora litica a due fori.

Punta Limarsi - Pantelleria
Ancore, anfore, lingotti - Varia epoca - Roccia, sabbia, prateria di posidonia


Fin dall'antichità il sito doveva essere luogo di ancoraggio al riparo dai venti, così come suggerisce la presenza di numerose ancore di varia epoca. Il percorso ha inizio ad una profondità di 16 metri ove si trova il primo reperto, un'ancora litica trapezoidale. Alla profondità di 23 metri si trova una concentrazione di reperti: una piccola ancora moderna in ferro, un'ancora litica di forma indefinita che presenta due profondi solchi di imbracatura, un'ancora moderna tipo Hall con catena, un'ancora litica rettangolare con tre profondi solchi di imbracatura. Queste grosse pietre appena sbozzate erano utilizzate come trebbie nel lavoro dei campi e sono state verosimilmente reimpiegate come zavorra o ancore rudimentali. Si continua a scendere tra i roccioni sparsi sul fondo sabbioso fino a 24 metri e, costeggiando la parete verticale si rileva un'ancora moderna in ferro a quattro marre ricurve ed un'altra ancora litica con due solchi di imbracatura. Sui 18 metri si incontra un collo d'anfora a due anse, e tra i 13 ed i 9 metri due ancore moderne in ferro tipo ammiragliato di grande dimensione.

Punta Tracino - Pantelleria
Ancore, anfore, lingotti II sec. a.C. - XII sec. d.C. Roccia, sabbia, prateria di posidonia


Il promontorio di Punta Tracino separa Cala Levante da Cala Tramontana. Il versante nord della Punta, grazie anche alla sua collocazione lungo la costa orientale dell'isola di Pantelleria, è protetto naturalmente dagli effetti del moto ondoso proveniente dal II e III quadrante. Questa sua conformazione ha favorito nel corso dei secoli il suo costante uso come zona naturale di ridosso in presenza di condizioni meteo marine avverse. In questo specchio d'acqua, infatti, sono stati individuati innumerevoli reperti, la cui quantità ed estensione cronologica indica una continua fruizione dal VI/V sec. a.C. sino all'età bizantina. Lungo l'itinerario è possibile ammirare alcune delle anfore (Dressel 1B e Keay 25) perse probabilmente da qualche nave ancorata dietro Punta Tracino. Il percorso è reso più interessante dalla possibilità di poter osservare l'evoluzione che le ancore hanno avuto nel mondo antico: si comincia da un'ancora litica arcaica, per poi passare ai resti di un'ancora in piombo, sino ad arrivare ad una più recente, ma non per questo meno affascinante, ancora in ferro del tipo definita genericamente “bizantina".

Punta Tre Pietre - Pantelleria
Ancore litiche, roccia, prateria di posidonia


Punta Tre Pietre è il più antico approdo per le navi da carico provenienti dalle rotte mediterranee perché a ridosso dai venti, e perciò verosimilmente scelto come luogo di riparo. Lo attesta la presenza di un grande numero di ancore litiche di varia forma e dimensione che durante i secoli sono state abbandonate sui suoi fondali. Il percorso è situato in una porzione di fondale che dalla Punta Tre Pietre digrada in direzione sud - ovest fino a raggiungere la profondità di 26 metri. L'itinerario è costituito esclusivamente da ancore litiche di varia forma e dimensione. Il percorso ha inizio ad una profondità di 26 metri, attraverso un canalone all'inizio del quale si trova una grande ancora ovoidale con foro distale. Risalendo il canalone, ad una profondità di 20 metri, appoggiata tra due rocce un'ancora rettangolare. A 19 metri, si incontrano tra le rocce altre ancore rettangolari e quadrate con foro centrale. A 18 metri, un'ancora ovoidale leggermente concava a foro centrale. Risalendo a 17 metri si incontra il gruppo più consistente di reperti: un'ancora rettangolare a foro centrale vicina ad un'altra ancora rettangolare a foro distale, un'ancora a forma di goccia irregolare a foro centrale e un'ancora rettangolare a tre fori. Il percorso si completa spostandosi dal canalone appena percorso verso sinistra dove, alla profondità di 14 metri, c'è un'altra ancora quadrangolare a foro centrale incastrata tra due grosse pietre.

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